23 fondazioni europee – tra cui Fondazione Cariplo e Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore – hanno partecipato allo studio EU Philanthropic Capital per comprendere lo stato dell’arte dei mission related investments (MRIs) e le possibili sinergie tra gli investimenti di missione e le attuali politiche dell’UE nell’ambito di Invest EU.
Il 7 marzo scorso – a Bruxelles – si è tenuto l’evento “Diving into the EU Philanthropic Capital study” – Mission related investments and foundations”, ospitato da Philea – Philanthropy Europe Association e realizzato in collaborazione con la Commissione Europea.
La tavola rotonda ha acceso i riflettori sul trend crescente di mobilitazione di capitali filantropici verso i Mission Related investments (o “MRIs”), che è stato analizzato dallo studio[1] commissionato dall’European Investment Advisory Hub nel contesto del piano d’azione per l’economia sociale europea e che ha riconosciuto le organizzazioni filantropiche come attori chiave dell’economia sociale in Europa.
Al suo interno emerge come, sebbene il grant making continui ad essere lo strumento finanziario maggiormente utilizzato dalle Fondazioni, gli investimenti di missione (“MRI”) – correlati al raggiungimento dei fini di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico delle stesse (d.lgs. 153/99) – siano in fase di crescita, per quanto recenti.
[1] Il Rapporto è stato scritto da Thomas Venon, Direttore Esecutivo del Center for Development Finance e finanziato nell’ambito dell’European Investment Advisory Hub.
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Dati di sintesi | rielaborazione di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore
Il Report attinge all’esperienza di ventitré fondazioni attive in tutta Europa, il cui patrimonio aggregato è stimato in 255 miliardi di euro e considera oltre 220 investimenti di missione realizzati da 15 delle organizzazioni intervistate, per un valore totale di circa 1,9 miliardi di euro.
In sintesi, l’analisi del patrimonio complessivo detenuto dal campione delle organizzazioni filantropiche ha evidenziato un elevato livello di concentrazioni di capitali tra pochi grandissimi attori.
Dallo studio dell’asset allocation delle organizzazioni considerate, inoltre, non emerge un approccio standard, piuttosto una comune prudenza nella propensione al rischio di investimento. Con poche notevoli eccezioni, infatti, le partecipazioni da parte delle Casse di Risparmio risultano ancora relativamente basse: per gli investimenti di missione – diretti o realizzati tramite veicoli finanziari – il private equity resta lo strumento più adottato (circa il 60% del totale).
Il capitale di rischio allocato per singolo investimento risulta relativamente basso. Circa l’86% degli investimenti mappati è al di sotto dei 10 milioni di euro e circa la metà è indirizzato al segmento “Social Investment & Skills” in coerenza con line strategiche del programma InvestEU: l’80% dell’asset allocation avviene, infatti, sul territorio europeo.
Alla realizzazione del report hanno fornito un importante contributo anche Fondazione Cariplo e Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, il cui consigliere di amministrazione, Marco Gerevini, tra i relatori dell’evento, ha illustrato i risultati della sperimentazione di modelli finanziari innovativi come l’”Impact Grant“: uno strumento ibrido che si colloca tra grant ed equity, creando un «ponte» tra risorse filantropiche e risorse di investimento.
Per consultare il Report “The Philanthropic Capital Study”: clicca qui!