Nel panorama musicale contemporaneo, La scala capovolta di Enrico Brion emerge come un’opera ambiziosa e affascinante, concepita nel 2023 in occasione del centenario della nascita di Italo Calvino. Ispirato alle surreali narrazioni de Le Cosmicomiche, il disco è una sintesi sofisticata delle molteplici influenze che hanno caratterizzato i primi trent’anni di carriera del musicista veneziano.
Brion si avventura in un territorio ibrido che mescola scrittura orchestrale, jazz e incursioni nel free, intrecciando una narrazione sonora che alterna momenti lirici e descrittivi a episodi grotteschi e improvvisativi. Alla guida della sua AstroCo(s)micOrk, un’orchestra eclettica che include legni, ottoni, archi e percussioni, il compositore dirige un ensemble di talenti in cui spiccano solisti d’eccezione come il trombettista Sean Lucariello, il clarinettista Stefano Gajon e la violoncellista Erica Scapin.
I 54 minuti dell’album sono un caleidoscopio di suggestioni. Temi orchestrali si rincorrono e si intrecciano in un flusso continuo, arricchito da giochi ritmici e brillanti accenti improvvisativi. Spiccano le “incursioni grottesche” del duo fagotto-percussioni (Matteo Mingotto e Davide Michieletto), che evocano personaggi stravaganti con brevi e incisive esplosioni sonore, e un’improvvisazione di trombone e batteria che rompe la tensione lirica con audace libertà.
Le radici classiche dell’opera affondano nella musica del Novecento, evidente tanto nelle architetture armoniche quanto nella densità timbrica. Il jazz, invece, permea le armonie e il fraseggio dei solisti, conferendo al disco una dimensione dialogica e dinamica. L’improvvisazione, infine, rappresenta per Brion uno spazio di gioco e spontaneità, dove le regole si dissolvono e la creatività si manifesta in forma pura.
L’orchestrazione è curata nei minimi dettagli, e l’utilizzo della voce (Franca Pullia) come strumento evocativo aggiunge ulteriore profondità emotiva al progetto. Fra i momenti più memorabili, le atmosfere rarefatte create dai fiati e dagli archi, che sembrano catturare il senso di meraviglia cosmica proprio delle opere di Calvino.
La scala capovolta è un disco complesso e stratificato, che richiede ascolto attento per coglierne tutte le sfumature. È un’opera che non si accontenta di intrattenere, ma invita a riflettere sulla natura stessa della narrazione musicale e sull’intersezione tra parola e suono. Distribuito da Angapp Music, il disco si colloca senza dubbio tra i lavori più significativi di Enrico Brion, confermandone il talento e la versatilità artistica.