La mostra dedicata a Edvard Munch al Palazzo Reale di Milano offre una straordinaria opportunità per approfondire la conoscenza di uno dei più influenti pittori europei tra il XIX e il XX secolo. Munch, capace di rielaborare le influenze artistiche del suo tempo, ha creato un’arte profondamente personale che riesce a esprimere le angosce e le paure universali.
Segnato profondamente dai lutti familiari, tra cui la morte per tubercolosi della madre e della sorella maggiore durante la sua infanzia e la successiva perdita del padre, Munch canalizzò il suo dolore in una pittura tragica e malinconica.
Partendo da uno stile naturalistico, il suo lavoro evolse verso immagini sempre più visionarie, allineandosi con il Simbolismo europeo.
L’esposizione, organizzata in collaborazione con il Munch Museet di Oslo, che possiede la più vasta collezione di opere dell’artista, ripercorre l’intera carriera di Munch. Sottolinea l’influenza degli artisti che incontrò a Parigi, come Toulouse-Lautrec, Degas, Van Gogh e Gauguin, i quali lo orientarono verso una tecnica essenziale e una rappresentazione bidimensionale, con ampie zone non dipinte, ideale per esprimere i sentimenti di sofferenza e angoscia vissuti dall’artista.
Temi come malattia, pazzia, amore e morte sono resi attraverso soluzioni formali precise, come audaci prospettive, accesi cromatismi e ombre minacciose, che fanno di Munch un artista in grado di visualizzare emozioni e sentimenti con un’intensità difficilmente eguagliabile.
Visitare la mostra di Edvard Munch al Palazzo Reale di Milano significa intraprendere un viaggio alla scoperta di uno dei più originali interpreti della pittura europea. Attraverso i traumi della sua vita, Munch ha saputo rappresentare le paure e le ossessioni umane, ponendosi come precursore dell’Espressionismo e del Surrealismo.