POSTE ITALIANE & POSTEGO: Servizio a rischio e officine in rivolta. Intervengono anche i sindacati chiedendo un incontro urgente per discutere della nuova gestione della flotta affidata alla neo-società POSTEGO, società di noleggio della stessa Poste Italiane che dovrà gestire la flotta di circa 40mila veicoli che dal 1 gennaio sta già cercando di gestire la manutenzione dei circa 7mila motocicli.
Già nella giornata di oggi, sono stati segnalati numerosi disservizi ed è caos tra le officine specializzate escluse dal servizio che non hanno accettato l’atto di convenzionamento loro proposto da POSTEGO.
Si prevedono numerosi ulteriori disservizi nei prossimi giorni con il rischio la paralisi del servizio di recapito per la mancanza di officine per la manutenzione dei mezzi. All’oscuro della manovra anche i sindacati che hanno chiesto con urgenza un incontro per discutere della nuova gestione della flotta affidata alla neo-società POSTEGO (partecipata al 100% da Poste Italiane) costituita solo a luglio 2024 con zero dipendenti.
Evidentemente preoccupati per la gestione passata da storiche officine specializzate coordinate da una società di fleet management a quella “speculativa” propria di una società di noleggio, come Postego, le segreterie nazionali di CISL SLP, CONFSAL, FAILP CISAL, FNC UGL hanno chiesto al responsabile delle Risorse Umane di Poste Italiane un incontro urgente.
Si preannunciano, intanto, decine di ricorsi ed esposti anche per violazione delle norme sugli appalti e assoluta mancanza di trasparenza.
Si prevedono, già disservizi se non la paralisi del servizio di recapito per le numerose zone non ancora coperte del servizio di manutenzione che la neonata società sta cercando di organizzare appena dal 10 dicembre, arruolando qualunque officina disposta a fare manutenzione ed escludendo le decine di officine specializzate che hanno incrociato le braccia non accettando il contratto capestro e per nulla chiaro loro proposto con esclusione automatica in meno di 2 giorni.
All’oscuro della manovra, fino a poche settimane fa, perfino le direzioni regionali dei trasporti della gestione operativa di Poste (principale utente del servizio) e i sindacati che, nel tutelare i portalettere, annunciano battaglia in caso di riduzione dell’efficienza dei mezzi per questioni di bugdet, dovuti proprio alla totale differente gestione che potrebbe intraprendere una società di noleggio come Postego, per natura portata a minimizzare gli interventi per massimizzare i profitti a discapito della sicurezza dei portalettere di Poste Italiane.
A questo gioco non ci stanno le oltre 50 officine specializzate distribuite sul territorio nazionale che incrociano le braccia mentre POSTEGO va avanti per la sua strada “arruolando chiunque sia disposto a provare a garantire la manutenzione, violando ogni elementare e basilare regola sugli appalti pubblici” commenta AR, responsabile di un’officina del nord Italia che rischia ora anche di dover licenziare decine di operai insieme ai suoi colleghi che si sono rifiutati di lavorare senza alcun diritto ne garanzia. “In questo modo, POSTEGO ha distrutto già anni di Know out, di fidelizzazione, di professionalità in meno di 20 giorni”, ci spiega il responsabile dell’officina.
Gravi le accuse rivolte a Postego che avrebbe anche infranto il Codice Etico di Poste Italiane (cui come azienda pubblica Postego dovrebbe attenersi) e i principi costituzionali del proprio statuto, orientati alla trasparenza e alla correttezza professionale con i fornitori e il territorio. Tutto ciò non metterebbe in condizioni le officine di lavorare con serenità, efficienza, garantendo i diritti dei lavoratori e il rispetto delle leggi vigenti.
Postego SpA, infatti, è una società partecipata al 100% da Poste Italiane Spa e come tale dovrebbe attenersi ai principi di equità, di trasparenza e correttezza proprie e del codice etico delle aziende pubbliche, esordiscono gli operatori.
Numerosi già i disservizi segnalati che la potrebbero esplodere paralizzando l’intero comparto della consegna della corrispondenza per mezzi fermi o non meglio riparati. Una grave responsabilità per POSTEGO e dell’amministratore PAOLO Ghinolfi, proveniente proprio dal settore del noleggio.
Si prospettano, intanto, ricorsi alla magistratura, all’Autorità anticorruzione e al garante della Privacy affinché verifichino ogni illegittimità di questo frettoloso processo come anche la mancanza di trasparenza, le regole sugli appalti pubblici.
Postego Spa nasce, infatti, solo nel maggio del 2024 con un capitale sociale di 50mila euro assumendo personaggi e operatori del mondo del noleggio come Paolo Ghinolfi che ricopre il ruolo di amministratore delegato, come anche diversi dipendenti provengono dalle società di noleggio. Presidente del CDA, Gencarelli Paolo mentre Gennaro Celotto, Giada Scarpini, Flavia Speranza ricoprono il ruolo di consiglieri. Presidente del collegio sindacale è Vittorio Silvestri mentre tra i sindaci troviamo: Alessia Bastiani, Vittoriana Simona Cassarà, Teddi Cavinato, Tiziana Grimaldi. La società di revisione, invece è la Deloitte & Touche S.P.A.
Sotto la lente di ingrandimento, potrebbero anche finire tutte le nomine dei consiglieri e dell’organico, una bomba che potrebbe esplodere con il nuovo anno tra le mani dell’amministratore delegato di Poste Italiane Spa per ogni eventuale effrazione delle norme e leggi vigenti.