Redazione    Cerca    Login    Tag    Lavora con noi    Google News    RomaBIZ

 

 

Sciopero 31 gennaio a Milano: ennesimo stop. Le prime conferme di scioperi a febbraio

da | 28 Gen 2025 | Mobilità-Viaggi

Dopo il caos del weekend appena passato non c’è pace: nuovo sciopero a Milano il 31 gennaio, ennesimo venerdì di caos. E non è tutto: ci sono già le date dei primi scioperi di febbraio!

Dopo il caos del fine settimana appena trascorso, segnato dallo sciopero nazionale dei treni, i trasporti tornano al centro delle proteste.

Questa volta, sarà il personale della Movibus a fermarsi per 24 ore venerdì 31 gennaio. La mobilitazione è stata proclamata dal sindacato USB Lavoro Privato e confermata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Movibus: una rete strategica per la mobilità interurbana

Movibus, società con sede a San Vittore Olona, è una delle principali aziende di trasporto pubblico locale nell’area a nord-ovest di Milano.

La compagnia gestisce 25 linee interurbane e un servizio a chiamata, coprendo 41 comuni tra il Ticino e l’Autostrada dei Laghi. Tra le città servite figurano Legnano, Rho, Parabiago, Magenta e Settimo Milanese, raggiungendo un bacino d’utenza che supera i 500.000 abitanti.

Il servizio Movibus include circa 900 fermate e garantisce connessioni con il trasporto ferroviario in snodi strategici come Magenta, Legnano, Parabiago, Rho e Castano Primo.

Inoltre, collega quattro fermate della metropolitana ATM (M1 e M2), tra cui Rho Fiera, Molino Dorino e Cadorna.

I motivi della protesta

Lo sciopero è stato indetto per porre l’attenzione su diverse problematiche lavorative e contrattuali. USB Lavoro Privato, il sindacato promotore, denuncia condizioni di lavoro ritenute insostenibili, rivendicando migliori trattamenti contrattuali e una maggiore sicurezza sul lavoro.

Non sono stati ancora diffusi i dettagli precisi sulle fasce orarie garantite, ma si prevede che l’agitazione avrà un impatto significativo su tutta la rete Movibus.

Disagi per gli utenti: cosa aspettarsi

Con una rete così estesa e capillare, lo sciopero di Movibus rischia di causare notevoli disagi per i pendolari e i cittadini che utilizzano i suoi servizi quotidianamente.

Le linee interurbane, fondamentali per i collegamenti tra i comuni dell’hinterland milanese, potrebbero subire cancellazioni o riduzioni, complicando ulteriormente gli spostamenti.

In attesa della comunicazione ufficiale degli orari garantiti, si consiglia agli utenti di monitorare i canali informativi della compagnia per restare aggiornati sulla situazione.

Scioperi a febbraio a Milano: un mese di fuoco

Lo sciopero di Movibus è solo il primo di una serie di agitazioni che interesseranno il settore dei trasporti nelle prossime settimane. Il calendario di febbraio si preannuncia particolarmente critico:

  • Mercoledì 5 febbraio, il personale di Trenord incrocerà le braccia per 23 ore su iniziativa del sindacato Orsa Ferrovie. Questo sciopero interesserà i treni regionali, suburbani e interregionali, con pesanti ripercussioni sui pendolari.
  • Venerdì 14 febbraio, sarà invece il turno del personale ATM. La mobilitazione, indetta dal sindacato Al Cobas, coinvolgerà metropolitana, autobus e tram a Milano, rischiando di paralizzare i trasporti cittadini nel pieno di un giorno lavorativo.

Raccomandazioni per i pendolari

Con uno scenario di proteste così articolato, i cittadini sono chiamati a pianificare con attenzione i propri spostamenti. Gli utenti di Movibus dovranno fare affidamento su mezzi alternativi o organizzare viaggi nelle fasce orarie garantite, una volta comunicate dall’azienda. Allo stesso modo, per le agitazioni di Trenord e ATM, è opportuno consultare gli avvisi ufficiali e prepararsi a possibili disagi.

Le agitazioni nel settore dei trasporti stanno diventando sempre più frequenti, riflettendo tensioni profonde legate alle condizioni lavorative e ai contratti.

Lo sciopero del 31 gennaio è solo il preludio di un mese difficile per i trasporti in Lombardia, con ripercussioni significative sulla mobilità di migliaia di cittadini. Rimane fondamentale il dialogo tra le parti per trovare soluzioni che possano evitare ulteriori disagi in futuro.