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Summit sul clima, Joe Biden ha invitato 40 leader mondiali al summit ambientale

da | 24 Apr 2021 | Economia

Gli Stati Uniti s’impegnano a tagliare le emissioni di anidride carbonica di oltre la metà entro il 2030. Summit sull’ambiente voluto da Biden con oltre 40 leader mondiali

 

Joe Biden ha invitato 40 leader mondiali al summit ambientale mostrando un cambio di marcia rispetto al suo predecessore, Donald Trump, che nel 2017 si era ritirato dall’Accordo di Parigi.

Quasi tutti i leader presenti al summit hanno fatto a gara per dimostrare il proprio spirito ecologista con credenziali in numeri e percentuali.

Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione europea, ha ricordato l’accordo appena raggiunto dai 27 partner: riduzione del 55% entro il 2030, partendo dai valori del 1990, con l’obiettivo di arrivare a zero emissioni nel 2050. 

Il Giappone promette di ridimensionare i gas del 46% entro il 2030 e il Regno Unito del 78% entro il 2035. Il presidente cinese Xi Jinping e quello russo, Vladimir Putin, non hanno indicato scadenze.

Essi si sono però proposti come partner collaborativi a disposizione di tutta la comunità internazionale.

 

Clima ed economia

“Quando parlo di clima, io parlo anche di lavoro, di infrastrutture, di sviluppo sostenibile” ha detto Biden. “Proteggere l’ambiente significa proteggere la produttività. È molto semplice” sostiene Xi Jinping e Boris Johnson aggiunge: “Qui non stiamo facendo del buonismo, ma stiamo discutendo di lavoro e di crescita”. Mario Draghi commenta: “Abbiamo l’opportunità di ribaltare il corso dell’economia con massicci investimenti sull’ambiente”.

Sicuramente i buoni propositi ci sono, adesso dobbiamo sperare che ogni Paese si assuma le proprie responsabilità. Il cambiamento climatico è sicuramente una delle emergenze dei nostri tempi.

Il nuovo corso significa anche soldi per i Paesi meno attrezzati per riconvertire la produzione. Biden ha annunciato che entro il 2024 raddoppierà il contributo americano, portandolo a 4 miliardi di dollari.

C’è da ricordare, però, che alcuni Paesi stanno ancora aspettando i 2 miliardi di dollari stanziati da Obama e poi bloccati da Trump. 

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